Monna Lisa

 

Chi é la modella del ritratto più famoso del mondo?

 

Una lunga serie di pubblicazioni e soprattutto documenti recentemente rinvenuti negli archivi fiorentini consentono oggi di dare una risposta a questa domanda e permettono di collocare la dipintura del celebre quadro in un preciso ambiente dove si muovono personaggi importanti. Un'ambiente dove affetti, interessi e semplici rapporti di conoscenza fecero incontrare dapprima due giovani sposi di "buona famiglia" e poi un celebre artista, un ritrattista di raffinata sensibilità.

 

Scrive il Vasari parlando di Leonardo da Vinci (Le vite, vol. III):

"Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie; et quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto la quale opera oggi è appresso il re Francesco di Francia in Fontanbleo . . . Et in questo di Leonardo vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più  divina che umana a vederlo, Et era tenuta cosa maravigliosa, per non essere il vivo altrimenti".

 

 

 

Insomma Francesco del Giocondo chiede a Leonardo un ritratto di sua moglie. Ecco un primo punto di partenza per ricostruire l'incontro triangolare fra il committete, il pittore e la loro modella-sposa. Bisogna dunque partire dal matrimonio di Francesco e Lisa.
Francesco del Giocondo e Lisa si sono sposati pochi anni prima che il pittore dipingesse il quadro riunendo due famiglie della Firenze bene: i  Gherardini ed i Giocondi.
Vediamo chi sono queste due famiglie.

I Gherardini

L'origine e la storia della famiglia Gherardini sono note. I  Gherardini discendono dalla famiglia degli  Adimari e presero il cognome da un certo Gherardino di  Ottaviano di Uguccione vissuto  nel XII secolo.

I tre figli di Gherardino, Ottaviano, Uguccione e Cece, furono consoles militum del Comune e dettero origine a diversi rami della famiglia. Sin dall'inizio la famiglia si divise: i discendenti  di Uguccione furono della fazione dei bianchi, quelli  di Cece furono dei neri (Corazzini). Machiavelli ci dice che verso  la metà del Dugento i Gherardini erano di parte guelfa.

La loro appartenenza alla parte guelfa fu probabilmente il motivo per cui i ghibellini si accanirono contro i loro beni in contado. Il Liber extimationum, un elenco delle distruzioni patite dai guelfi fra il 1260 e il 1266, riporta molti possedimenti dei Gherardini. Nei pressi di San Donato in Poggio furono danneggiate queste loro proprietà: "Castrum cum turri, palatio et cassero, cum  aliis  duabus domibus,  duo molendina cum duabus domibus, aliam domum cum capanna, tres domos ad unum se tenentes cum capanna, ecc. . . ".

In seguito la famiglia partecipò appieno alla litigiosità della parte guelfa finché nel 1302 presso  San Martino in Cecione certi Gherardini bianchi attaccarono Vanni di Baldovinetto Gherardini della fazione dei neri. Vanni riuscì a fuggire e denunciò l'accaduto al Podestà di Firenze (Tiribilli). Lo stesso anno Bernardo di Lotto, Cione e Bindo di Cece, tutti della famiglia, si ribellano a Firenze e furono banditi (ASF, Libro del Chiodo, c. 19).
I Priori deliberarono diverse provvisioni contro di loro preparandosi all'attacco del castello di Montagliari dove quelli si erano rifugiati. Così, dopo lunghe trattative nel settembre del 1302 furono costretti alla resa. Ebbero salva la vita, ma il loro castello fu raso al suolo ed i beni della famiglia furono confiscati dal Comune.
Nel 1380 sull'onda della politica di popolo seguita alla rivolta dei Ciompi alcuni della famiglia dei Gherardini presero i cognomi Piovaneschi e Montecorboli.

Don Niccolò Gherardini scrivendo nel 1586 la storia della propria famiglia così descrisse i rami della famiglia (Memorie Domestiche di Niccolò Gherardini 1585-1586, ASF, Manoscritti vari, 288):

 

   | da Bucciano
  |di Montericorboli | Gherardini Bernardini
| | di M. Lotteringo
| vecchio degli agiati
Gherardini |
| | Stremi
|di Vicchio | Semplici
|di Vicchio

Insomma a partire dagli inizi del Trecento la famiglia Gherardini fu divisa politicamente. E si divise anche geograficamente fra la Valdigreve e la Valdipesa dove ebbero possedimenti, luoghi di residenza e patronati di chiese. Sin da allora ebbero i patronati sulle chiese di San Cresci a Monte Ficalle e Sant'Andrea a Montegonzi. Dal 1371 furono patroni di San Lorenzo a Cortine.

Ma la famiglia si propagò anche fuori della Toscana. nel  XIII secolo un ramo dei Gherardini passò in Irlanda diventando la celebre famiglia dei Fitzgerald. La branca della famiglia di Pietro di Noldo si trasferì in Francia nel 1343 al seguito del Duca d'Atene.

Arriviamo così al Quattrocento. I documenti catastali ci dicono che i diversi rami della famiglia ebbero possedimenti nei dintorni di Poggibonsi, di San Donato in Poggio e di Greve in Chianti.

Nei pressi di Greve ebbero due possedimenti: i figli di Luigi di Lottino Gherardini il 28 settembre 1426 acquistarono dai Dalla Fioraia una "casa da signore e lavoratore" nei pressi di Citille denominata "Le Pialle". Questa località é attestata dai documenti sin dal XII secolo ed era certamente un fortilizio con possenti mura.

Qui é stato rinvenuto negli anni cinquanta uno temma di antica fattura con le armi della famiglia.

Sempre nei dintorni di Greve Accerito di Cione di Bindo Gherardini ebbe la fattoria di Vignamaggio nei pressi di Montagliari, quello che era stato un secolo prima il castello di famiglia.

Nei pressi di San Donato la famiglia Gherardini ebbe i poderi di La Ripa, San Salvestro, San Giorgio e Le Filigare.

Nel Quattrocento la famiglia cominciò a vendere alcuni beni in Valdigreve.
Nel marzo 1421 Accerito vendé Vignamaggio a Bernardo Gherardi.
(rog. ser Biagio di Giovanni da Figline). Il Gherardi l'acquistò "con l'incharicho che tutto il tempo  della  vita  di detto Accerito, il  quale  è  vecchissimo d'età  d'anni  72. . . io fosi hobrigato  di  ritenerlo nella  chasa di detto luogo . . . tenergli  una  fante,  e vestire  lui,  e allui dare il salario tutto il tempo  che  detto Accerito vivesse".

Nel 1457 la famiglia di Cipriano Gherardini vendé Le Pialle (ASF, not. Ser Giuliano Lanfredini).

I Giocondi 

La famiglia dei Giocondi deriva il cognome da Iacopo di Bartolo detto "Giocondo", un artigiano che alla fine del Trecento aveva messo su a Firenze una discreta attività di costruttore di botti. Nel corso del Quattrocento i discendenti dell'illustre avo cominciarono ad usare il suo nome come cognome. Così gli eredi di Francesco di Bartolomeo del Giochondo divengono semplicemente "i Giocondi" e con questo cognome si trovano citati dei documenti dell'epoca. I Giocondi lasciarono l'attività artigianale per darsi al più lucroso commercio di tessuti pregiati.. I Giocondi lasciarono l'attività artigianale per darsi al commercio di tessuti pregiati.
Di questa famiglia seguiremo le vicende di Francesco di Bartolomeo.
Francesco nacque nel 1465, quando la famiglia del Giocondo aveva raggiunto un'agiata condizione economica ed una discreta posizione sociale. Francesco iniziò sin da giovane a lavorare nell'azienda di famiglia e nel 1491 sposa Camilla Rucellai appartenente ad una delle migliori famiglie della Firenze dell'epoca.
Il matrimonio é brevissimo, tre anni: Camilla muore appena diciotenne lasciando Francesco con un bimbo di un anno da svezzare.
Anche il lutto fu breve, forse anche perché c'era bisogno di qualcuno che accudisse il piccolo Bartolomeo. Il fatto é che dopo un anno Francesco Giocondi si risposò, e sposò Lisa di Antonmaria Gherardini.
Non sappiamo come Lisa e Francesco si siano conosciuti. E' possibile che frequentassero gli stessi "giri" e le stesse botteghe o più probabilmente l'incontro sarà stato organizzato dai genitori, sopratutto quelli di lei, interessati ad un buon matrimonio per la figlia. Sappiamo che i padri dei due sposi frequentavano a Firenze gli stessi ambienti dove avranno avuto modo organizzare l'unione.
Per il matrimonio Antonmaria Gherardini andò da un notaio e costituì una buona dote per la figlia. La dote includeva poderi nei pressi di San Donato in Poggio fra cui il podere de "La Ripa".

Due interessanti documenti fiscali del 1498 testimoniano questo passaggio di proprietà fra il padre della sposa e la famiglia Giocondi.
 
Dopo il matrimonio di Francesco e Lisa i rapporti fra le famiglie Gherardini e Giocondi furono ancora più stretti. Da una parte Antonmaria Gherardini esperto in contenziosi civili, partecipò come arbitro super partes della famiglia Giocondi agli accodi per una divisione di eredità. D'altra parte Francesco Giocondi aiutò economicamente la famiglia Gherardini che quegl'anni stava perdendo la florida posizione economica di un tempo.
Nel giro di una generazione i Gherardini persero metà dei beni di campagna; conservarono però i poderi di Cortine e di La Ripa nel pressi di San Donato.
Nel 1496 nacque Piero, il primo figlio di Francesco e Lisa, e poi dopo alcuni anni ne seguirono altri quattro: Camilla, Andrea, Giocondo e Federica.

Gli anni che seguirono furono probabilmente di grande tribolazione: il lavoro, la guerra, l'impegno politico e poi tutti quei ragazzi da tirare su.  Le due ragazze si fecero suore e due dei maschi  furono avviati all'attività di famiglia.

Francesco fece testameno nel 1537 lasciando saggi consigli ai figli e parole dolcissime per la moglie Lisa: "diletta e amata sposa, animo nobile, ecc."
Insomma ricerche, pubblicazioni e nuovi documenti dimostrano che la modella dal 'misterioso sorriso' é Lisa Gherardini nei Giocondi, appartenente al ramo 'da Montecorboli' della celebre famiglia Gherardini, moglie di Francesco di Bartolomeo Giocondi.
Del loro matrimonio sappiamo che fu combinato, ma fu un matrimonio ricco di parole e gesti affettuosi. Immortalato dal celebre ritratto di Leonardo da Vinci.

 

Bibliografia e risorse su La Gioconda e Leonardo da Vinci

Pubblicazioni
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Pubblicazioni multimediali e risorse in rete
Leonardo da Vinci e il segreto della Gioconda
(Archivio elettronico), New Media, 1 CD-ROM MS Windows 3.1 o sucessivo; 8 Mb di memoria RAM; Biblioteca del Centro di servizio per le tecnologie e la didattica multimediale e a distanza dell'Università degli studi di Milano, Milano.

In Internet:
Saggi:
Frank Zollner, Leonardo's Portrait of Mona Lisa del Giocondo
Fiorenzo Laurelli, La prima signora Elisa, o della committenza del ritratto di Monna Lisa Gherardini, detto "La Gioconda":

Pagine:
Saggi, bibliografia, attualità  e "shopping" su di Leonardo da Vinci:
http://leonardo-da-vinci.org/
Notizie, risorse e moltissimi links su Leonardo da Vinci (in inglese):
http://www.wolfson.ox.ac.uk/~mhl/index40.html
Leonardo in Context. Testi e saggi  su Leonardo:
http://www.wolfson.ox.ac.uk/~mhl/Leonardo/welcome.htm